Dai rubinetti acqua buona e sicura
L’Italia è il terzo consumatore al mondo di acqua in bottiglia, preceduta solo da Messico e Thailandia. Ogni cittadino consuma in media 196 litri di acqua in bottiglia, contribuendo così ad incrementare la produzione di bottiglie in plastica inquinanti, delle quali solo il 36% viene sottoposto alle operazioni di riciclo e riutilizzato.
Ma siamo certi che l’acqua del rubinetto non sia di qualità?
Per rispondere a questa domanda il Gruppo Hera, gestore del servizio idrico nell’Emilia- Romagna, Marche e nel Nord-Est, ha condotto analisi sulla qualità dell’acqua distribuita e stilato il report “In buone acque” (dal quale sono stati tratti i dati qui citati).
Quello che è emerso dalle indagini è che l’acqua del rubinetto, non solo è buona, ma berla fa anche risparmiare agli utenti almeno 300 euro ogni anno.
La qualità però sembra non essere elemento sufficiente per incoraggiare i cittadini ad abbandonare l’acqua in bottiglia né tantomeno i gestori a manutenere e investire sulle reti. In Italia infatti in media per intervenire sulla reti idrica si spendono 30 euro per abitante, contro i 130 della Danimarca, i 100 del Regno Unito e i 90 della Francia.
Il trend degli investimenti italiani pare destinato al miglioramento - stando a quanto dichiarato dall’AEEGSI nella Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta nel 2015. Il merito sarebbe da attribuirsi al nuovo metodo tariffario in vigore dal 2012, grazie al quale nel 2015 gli investimenti nelle aree geografiche nelle quali l’AEEGSI ha approvato gli schemi regolatori sono aumentati del 55% rispetto al 2012.
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Ma siamo certi che l’acqua del rubinetto non sia di qualità?
Per rispondere a questa domanda il Gruppo Hera, gestore del servizio idrico nell’Emilia- Romagna, Marche e nel Nord-Est, ha condotto analisi sulla qualità dell’acqua distribuita e stilato il report “In buone acque” (dal quale sono stati tratti i dati qui citati).
Quello che è emerso dalle indagini è che l’acqua del rubinetto, non solo è buona, ma berla fa anche risparmiare agli utenti almeno 300 euro ogni anno.
La qualità però sembra non essere elemento sufficiente per incoraggiare i cittadini ad abbandonare l’acqua in bottiglia né tantomeno i gestori a manutenere e investire sulle reti. In Italia infatti in media per intervenire sulla reti idrica si spendono 30 euro per abitante, contro i 130 della Danimarca, i 100 del Regno Unito e i 90 della Francia.
Il trend degli investimenti italiani pare destinato al miglioramento - stando a quanto dichiarato dall’AEEGSI nella Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta nel 2015. Il merito sarebbe da attribuirsi al nuovo metodo tariffario in vigore dal 2012, grazie al quale nel 2015 gli investimenti nelle aree geografiche nelle quali l’AEEGSI ha approvato gli schemi regolatori sono aumentati del 55% rispetto al 2012.
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